L’anno scorso eravamo tutti creativi, motivati e problem solver. Quest’anno, invece, stando almeno alle buzzword di LinkedIn, cioè alle parole più utilizzate (e abusate) per descriversi all’interno dei profili del social network professionale, siamo diventati specializzati, strategici e ancora innovativi ma con esperienza.
Nella settimana in cui tradizionalmente la maggior parte degli utenti della piattaforma aggiorna il proprio profilo in cerca di nuovi traguardi e inedite sfide per l’anno appena iniziato, il social network per professionisti più grande al mondo controllato da Microsoft ha dunque svelato la classifica dei termini più inflazionati.
“Se state pensando di cambiare lavoro o di affrontare una nuova sfida professionale non siete da soli – spiega Marcello Albergoni, Head of Italy di LinkedIn – storicamente, infatti, questo è il momento dell’anno in cui la maggior parte delle persone aggiorna il proprio profilo LinkdeIn. Così, per aiutare i professionisti a distinguersi dalla massa, abbiamo pubblicato la nostra classifica annuale delle buzzword più utilizzate, in modo che possano essere evitate”.
Su scala globale – LinkedIn, che si è appena rinnovato, vanta oltre 400 milioni di utenti nel mondo – le etichette più gettonate per proporsi alla community professionale e candidarsi alle offerte lavorative sono leadership, appassionato, strategico, concentrato, con esperienza e specializzato. Non mancano esperto, certificato, eccellente e – appunto solo su scala internazionale – il sempreverde creativo.
I cambiamenti importanti rispetto alla classifica della passata edizione a livello globale, oltre al primo posto ottenuto da specializzato, che l’anno scorso non era nemmeno nelle prime dieci piazze, riguardano le espressioni con esperienza e certificato, anch’esse new entry, capaci di far scendere in graduatoria parole come motivato e creativo che l’anno scorso si trovavano sul podio di questo singolare elenco.
Queste oscillazioni possono forse dirci qualcosa sulle dinamiche del mercato del lavoro? Forse. Magari, suggeriscono da LinkedIn, un orientamento sempre più marcato verso professionisti altamente qualificati, affidabili e con visione strategica. Ma che forse proprio per questo perdono per strada un po’ di creatività, scomparsa dalla top 10 nostrana.
Anche i 10 milioni di profili italiani, infatti, sono ricchi di specializzato, che al suo debutto scalza subito leadership, finita al secondo posto, seguita da una serie di parole, come strategico, concentrato ed esperto che tornano appunto a sottolineare come i candidati tentino di focalizzare l’attenzione di chi leggerà su aree mirate del proprio profilo. Pur senza dimenticare le tanto chiacchierate soft skill, cioè le qualità e le propensioni personali che vanno al di là del curriculum.
“Il linguaggio che usiamo dice molto di noi, quindi è importante scegliere attentamente le parole che usiamo, specialmente nel contesto professionale – ha commentato Christopher Sandford, uno dei biografi best seller degli ultimi tempi (Eric Clapton, Mick Jagger, David Bowie e Paul McCartney) per conto di LinkedIn – troppo spesso ci nascondiamo dietro delle buzzword che non significano nulla, forse per il desiderio di essere sintetici o perché non ci sentiamo sicuri quando dobbiamo parlare dei nostri successi lavorativi. Quando, invece, con pochi semplici aggiustamenti si potrebbe iniziare a utilizzare il linguaggio che descrive realmente quanto valiamo”.