Il Censis fotografa il binomio Lavoro – Italia nel 2014

Lavoro – Italia sono diventati, negli ultimi anni, gli estremi di un segmento dai tratti opachi, non identificabili in espedienti di riscontro tangibile per la maggioranza degli strati sociali presenti nel nostro paese. L’analisi Censis sul mercato del lavoro, consegna un quadro disastroso, composto da 8 milioni di disoccupati di differente estrapolazione sociale, segnando il radicarsi di trend negativi sempre di maggiore consistenza e di difficile abbattimento.

Come il maratoneta che muove i suoi affanni sin da inizio gara, così l’Italia riversa le sue più profonde disattese nella solidità di un mercato ipotetico, in cui la precarietà dell’energia lavorativa e produttiva diventa sintomo di crisi.

Lavoro – Italia rischia di elevarsi a sinonimia disallineata, se poi il focus di interesse si riversa sui target giovanili, la situazione si palesa in termini ancora più preoccupanti: i giovani tra i 18 e i 34 anni sono la fascia più esposta al precariato, al lavoro non formalizzato, alla difficoltà di stabilire un futuro pianificabile. Il 43% dichiara il perenne risentimento verso uno status di inquietudine ed incertezza, a discapito di un 12% che afferma una netta stabilità percepita. Questa è la fascia di coloro che perseguono un interesse economico svincolato da regolamentazioni burocratiche, in una sorta di nuovo solipsismo del lavoro.

Oltre ad una composizione reale imbarazzante, il mondo del lavoro nostrano si alimenta di un vittimismo patologico, di una percezione critica aprioristica, un uovo mito da aggiungere all’immaginario collettivo nazionale: solo il 7% afferma di considerare l’intelligenza come discriminante essenziale per l’affermazione professionale, il valore più basso rispetto gli altri stati comunitari.

Lavoro - Italia
Lavoro – Italia Il Piano Sospeso

Tuttavia, oltre il 50 % crede che l’istruzione e l’hard working siano le formule necessarie per entrare/mantenere un posto di lavoro; dato poco lungimirante, in quanto si nutre della profonda paura di licenziamento o di impossibilità di entrata richiesta dai brand.

Lavoro – Italia è lo specchio di una controtendenza storica, una sorta di ordalia intergenerazionale, che vede l’aumento dell’occupazione per gli over 50 (+19%) e decrescita per la controparte (-11%) rispetto al 2013. Questo dato può essere letto come risposta ad attenuanti contingenti, come le riforme delle modalità previdenziale o la scelta del lavoratore di prolungare l’attesa per il pensionamento pur possedendone i requisiti.

L’aspetto che sembra affermarsi è rivolto a forme di ibridismo occupazionale, composto da contratti intermittenti, temporanei, collaborazioni e di pseudo partite Iva, che per i giovani si attesta al 23%. La nascita di sinergie europee sembra assolvere il compito di risollevare il lento declino di una generazione che ha voglia di mettersi in gioco.

La nascita del piano di intervento Garanzia Giovani può assolvere il ruolo di motore integrativo, rendendo nel lungo termine più facilitato la convergenza lavorativa e professionale.

Garanzia Giovani campania
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