PRIMATO PER L’OLANDA, ITALIA FANALINO DI CODA
I lavoratori dipendenti più soddisfatti – in un lotto delle maggiori eocnomie europee – si trovano nei Paesi Bassi, seguiti da Polonia e Svizzera. Invece l’Italia va al minimo. E’ quanto emerso dal nuovo studio di ADP – “La forza del lavoro in Europa 2017” – condotto su circa 10.000 lavoratori adulti indaga come si sentono i lavoratori europei riguardo al futuro del lavoro, la competitività internazionale e la gestione del talento. La ricerca è stata condotta in 8 Paesi: Francia, Germania, Italia (1305 impiegati), Olanda, Polonia, Spagna, Svizzera e Regno Unito.
I livelli di soddisfazione più elevati si registrano nei Paesi Bassi (76%), Polonia (74%) e Svizzera (73%), che sono anche i paesi più ottimisti. I livelli minimi si riscontrano in Italia, dove appena due terzi (65%) si dicono soddisfatti o alquanto soddisfatti. Nel confronto tra i sessi, gli uomini sono nettamente più soddisfatti delle donne (73% rispetto a 67%), un altro dato che rispecchia gli altri risultati, e i dipendenti di sesso femminile si sentono meno ottimiste e meno supportate in termini di crescita professionale, rispetto agli omologhi maschi.
Se si prova a vedere cosa fa la felicità dei lavoratori, non sorprende il fatto che gli intervistati abbiano indicato salario e retribuzione come i fattori più importanti. “Quasi la metà (47%) dei dipendenti ha asserito che per loro si tratta del fattore motivante più importante, di gran lunga superiore a ogni altro”, dice la ricerca. “Dopo i soldi, troviamo come secondo fattore in ordine di importanza, i rapporti con i colleghi, indicato da quasi un terzo (30%) dei dipendenti e seguito a ruota da un buon equilibrio tra lavoro e vita privata (28%) e quindi dall’apprezzamento o elogi da parte della dirigenza (19%). È preoccupante rilevare che un dipendente su 20 in tutta Europa (5%) dichiara di non avere attualmente alcuna motivazione o senso di coinvolgimento, una percentuale che arriva a quasi un dipendente su dieci in Francia”.
Aggiungono da Adp: “Nel campo della motivazione si rilevano anche notevoli differenze tra i sessi, in quanto gli uomini risultano leggermente più motivati dalla retribuzione rispetto alle omologhe donne (49% rispetto a 44%). Nel frattempo, le donne sono più motivate dall’equilibrio lavoro/vita privata rispetto agli uomini (31 rispetto 25%), forse perché, tradizionalmente, hanno maggiori responsabilità familiari”.
TOT. | UOMINI | DONNE | 16-24 | 25-34 | 35-44 | 45-54 | 55+ | |
SALARIO E RETRIBUZIONE | 44,1% | 46% | 41,5% | 36,1% | 46,3% | 43,2% | 43,9% | 45,9% |
RAPPORTO COI COLLEGHI | 30,6% | 29,1% | 32,6% | 16,7% | 29,1% | 31,5% | 32,8% | 33,6% |
BUON BILANCIAMENTO LAVORO-VITA PRIVATA | 29% | 28,6% | 29,5% | 26,4% | 24,6% | 30,1% | 34,4% | 26% |
LA POSSIBILITA DI LAVORARE QUANDO E DOVE VOGLIO | 18,2% | 17,9% | 18,6% | 18,1% | 19,5% | 15% | 21% | 18,5% |
MONTE FERIE | 17,2% | 17,1% | 17,4% | 20,8% | 24,9% | 15,4% | 12,1% | 13% |
ELOGI E APPREZZAMENTO DELLA DIRIGENZA | 16,5% | 17% | 15,8% | 12,5% | 20,6% | 18,5% | 12,5% | 11% |
UN RUOLO IN CONTINUA EVOLUZIONE | 16% | 18,5% | 12,5% | 18,1% | 17,8% | 15,9% | 13,1% | 17,1% |