Le aziende e le agenzie private affiancheranno i centri per l’impiego pubblici.

Con un mix pubblico-privato la formazione dei beneficiari del reddito di cittadinanza potrà essere affidata anche a imprese e agenzie per il lavoro.

Per favorire l’incontro tra domanda e offerte di lavoro, accanto alle strutture pubbliche, un ruolo viene affidato anche ai privati: imprese e agenzie per il lavoro potranno erogare formazione ai disoccupati beneficiari del nuovo strumento che sembra connotarsi sempre più come misura di politica attiva piuttosto che di contrasto alla povertà.

Dopo le aperture della Lega anche Luigi Di Maio ha confermato la disponibilità ad affidare un ruolo ai privati. «Il coinvolgimento delle imprese nel reddito di cittadinanza è quello che abbiamo sempre detto. Sia per la formazione, sia per chi assume dalla platea del reddito ci sono degli sgravi. Quando il tutor “navigator” orienterà il percettore del reddito verso la formazione, potrà farlo verso centro per l’impiego ,l’agenzia per il lavoro, il sistema di formazione privato, pubblico o l’impresa.»

Di Maio ha aggiunto che «l’impresa prenderà il sussidio per cinque mesi se assume un uomo dal meccanismo del reddito di cittadinanza, che saliranno a sei mesi se è una donna per incentivare l’occupazione femminile.»

Confermati i sei paletti:

  • Otto ore di impieghi in esercizi di pubblica utilità;
  • Partecipazione obbligatoria a corsi di formazione;
  • Sottoscrizione del patto di servizio;
  • Il limite delle tre offerte congrue all’interno di distretti produttivi che non si potranno rifiutare;
  • La verifica del mantenimento dei requisiti dopo 18 mesi di fruizione, per averne altri 18.
  • Chi si dimette non prenderà il reddito;

Per l’avvio al reddito di cittadinanza Di Maio ha confermato che arriverà al massimo a fine marzo, mentre “quota 100” partirà a fine febbraio, inizio marzo.

Dalle relazioni tecniche emerge che le misure in questione costano 54 miliardi in meno rispetto a quanto previsto, due o motivi: l’adesione della platea e la partenza tra febbraio e marzo. “Quindi- ha spiegato lo stesso Di Maio- spenderemo meno soldi e li recupereremo in investimenti o altri genere di interventi per abbassare il deficit.”