Garanzia Giovani funziona! Amadori assume 53 ragazzi
Garanzia Giovani funziona! Questa fatidica affermazione nasce come testimonianza specifica di un utilizzo del programma effettuato dal rinomato brand avicolo cesenate, Amadori. La notizia oggi riportata sulla testata giornalistica de La Stampa, racchiude il vero senso applicativo del piano, almeno in via teorica.
L’azienda oggi ha confermato l’assunzione di 53 giovani inoccupati, adoperando i vantaggi di Garanzia Giovani per la ricezione dei contributi europei finalizzati per la lotta alla disoccupazione degli under 30. Nello specifico, Amadori ha previsto per i 53 ragazzi un tirocinio formativo, con un rimborso pari a 500 euro per 6 mesi, ed una probabilità successiva di assunzione previo contratto a tempo determinato. L’obiettivo perseguito, è quello di garantire una formazione specialistica ed accrescimento curricolare dei partecipanti, utilizzabili anche successivamente all’esperienza maturata nel brand di assunzione. Da notare, oltre al buon numero di prescelti, anche l’omogeneità di selezione, che vanta una suddivisione equa tra maschi (10), donne (24) e stranieri (19), introdotti in differenti reparti aziendali, dall’ingegneria di settore al versante operaio.
Tutor interni guideranno e valuteranno l’operato dei neo-assunti, mostrando loro le giuste competenze da apprendere per un personale accrescimento lavorativo. Le parole di Polo Pampanini, responsabile del personale, denotano la fotografia di una situazione allarmante: “Garanzia Giovani è un progetto molto importante, in particolare se si considerano i dati allarmanti relativi all’occupazione in Italia: secondo i dati Istat un giovane su 4 sotto i 29 anni non studia e non lavora, e rientra quindi nella categoria `Neet´ (Not in education, employment or training) – ha spiegato Paolo Pampanini, direttore del personale -. Con il suo contributo Amadori, azienda specialista nel settore avicolo, con oltre 1,3 miliardi di fatturato nel 2013 e oltre 7.200 collaboratori in tutta Italia, può davvero rappresentare una risposta concreta per i tanti giovani in cerca di occupazione”.

Garanzia Giovani funziona, almeno in questo specifico caso: i punti di criticità sono facilmente evidenziabili dai divergenti modus operandi scelti da parte delle varie politiche regionali. Ogni singola Regione definisce i piani attuativi in modo totalmente autonomo, basandosi su casistiche interne di problematicità, e formalizzando percorsi di impatto concreto rallentati dalla macchina burocratica, poco oleata in dinamismo di intervento.
Alcune realtà, come quella dell’Emilia Romagna, Lombardia e Piemonte, già hanno proposto un percorso per rendere facilmente applicabile questo intervento diretto al rinvigorimento delle politiche giovanili, mentre altre si contorcono in spirali di difficile appagamento. Dall’altro lato, Garanzia Giovani funziona, o quantomeno dovrebbe: non è, tuttavia, possibile additare la totalità del precario intervento alle disfunzioni degli enti locali, in quanto la reale applicazione del piano in un’ottica concreta, dovrebbe essere supportata da una partecipazione privata (le aziende), le quali usufruirebbero di una mole di incentivi economici di ampio impatto. Amadori, in questo senso, è un brand apripista delle opportunità che Garanzia Giovani sta mettendo in atto.
Riversare la nostra critica su inutili qualunquismi, significherebbe continuare a perseverare una situazione già imbronciata, invece di utilizzare i punti critici come orientamento risolutivo, al fine di restituire i giovani italiani uno strumento capace di garantire l’ormai difficile passaggio dal mondo formativo a quello del lavoro.
Fonte: La Stampa